LAZIO in zona arancione dal 30 marzo fino a Pasqua

Da martedì 30 marzo il Lazio tornerà in zona arancione, fino a sabato 3 aprile, quando l’intero territorio nazionale diventerà zona rossa per tutto il periodo pasquale (quindi fino a lunedì 5 aprile) per effetto delle disposizioni del Decreto Legge 12 marzo 2021.
In zona arancione sono consentiti soltanto gli spostamenti all'interno del proprio comune. Sono vietati sia gli spostamenti verso altre regioni che quelli all'interno del territorio regionale, all'infuori di quelli per lavoro, per necessità e per motivi di salute. Nel corso della giornata sarà possibile spostarsi solo una volta verso un'altra abitazione privata all'interno dello stesso comune.

Ogni famiglia potrà ospitare in casa al massimo due persone oltre ai conviventi (nel conteggio non sono inclusi i minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti). Per quanto riguarda i negozi, potranno rimanere aperti tutti i giorni fino alle ore 21, con esclusione, il sabato e la domenica, dei centri commerciali, dove potranno rimanere aperti soltanto edicole, farmacie e negozi di alimentari. Bar, ristoranti e pizzerie non potranno effettuare il servizio al tavolo. La consegna a domicilio è consentita senza limitazione di orari e invece il servizio da asporto è consentito fino alle ore 22. È però vietato, dopo le ore 18, per i bar senza cucina, i pub e le birrerie. Riaprono anche le attività legate ai servizi alla persona come parrucchieri e centri estetici. Confermati gli orari del coprifuoco, il vigore dalle 22 alle 5. Musei e mostre dovranno rimanere chiusi tutti i giorni della settimana.
Il Lazio dovrà rimanere in zona arancione fino a venerdì 2 aprile. Sabato 3, domenica 4 aprile (Pasqua) e lunedì 5 aprile (Pasquetta) tutta Italia tornerà in zona rossa. Vietati tutti gli spostamenti, anche all'interno del proprio comune, ma saranno consentiti, come a Natale, gli spostamenti per raggiungere casa di amici o parenti all'interno del territorio regionale. Ogni famiglia, tuttavia, potrà ospitare al massimo due persone (nel conteggio non rientrano i bambini, i disabili e le persone non autosufficienti).

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